venerdì 31 dicembre 2010

Buona fine e buon inizio...

Sembra ieri, quando il 31 dicembre del 2009 postavo sul blog i saluti e qualche foto scattata con gli amici runners per salutare la fine dell’anno che si stava per concludere con tante speranze, progetti e sogni nel cassetto per quello che iniziava, il 2010. Oggi ci ritroviamo nella stessa identica situazione: è il 31 dicembre 2010.
Quest’anno ha portato nuove amicizie ed allontanate delle altre, ma nel “turbinio della vita moderna”, come diceva l’indimenticabile Calindri nella sua famosa pubblicità di un amaro, questo è nella natura degli uomini. 
Oggi gli amici runners di Parco 2 Giugno, capitanati dall’onnipresente Rino Piepoli , Presidente dell’A.S. Road Runners Bari, hanno salutato il 2010 con un bel fuoco d’artificio, tanta sincera allegria e chissà come sarà il 2011… 
Sicuramente sarà pieno di novità nella speranza che siano tutte belle, l’importante è che ci sia la buona salute di tutti. Cari amici vicini e lontani, buona fine 2010!
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mercoledì 29 dicembre 2010

Corro per apparire (visibile)?

Come molti altri campi, lo sport è legato al concetto di successo. Poiché nella popolazione è notevole la percentuale di chi ha un'autostima basata sul successo, è evidente che molti pensano di ottenere una visibilità sociale attraverso lo sport. Purtroppo però i campioni sono pochi e non tutti riescono facilmente a vincere o anche solo a entrare nei premi una garetta locale. Ecco allora che il visibile trasforma la partecipazione in vittoria. Se la gara a cui partecipo è estremamente dura, anche se non vinco, ma arrivo, ecco che sono un eroe. La maratona è naturalmente un fertile campo del visibile. Correre una maratona è spesso il sogno che fa iniziare la carriera sportiva di un sedentario. Se poi la maratona è quella di New York, allora... Poiché agli occhi dei non sportivi la maratona è qualcosa di incredibile, ecco che il visibile la usa per acquisire visibilità, nascondendo a sé stesso che finire una maratona è banale con un minimo di allenamento (ci è riuscito anche un novantenne, mentre nessun novantenne corre i 5000 m in meno di 20'). Quando la maratona non basta, ecco il fenomeno dei plurimaratoneti o degli ultramaratoneti. Un modo semplice per risultare visibile, se non si hanno grandi doti atletiche, è di compiere un'impresa che comunque pochi sanno terminare. Molti maratoneti si rendono conto che la loro maratona fatta "camminando" è un'impresa eroica solo se raccontata a obesi sedentari; ecco allora che scattano le idee geniali. La prima: se io ne corro tante, sarò uno dei pochi che ci riesce. Infatti negli scorsi anni chi correva dieci maratone all'anno era visto (da chi non capisce granché di corsa) come un mito. Poi finalmente sono arrivati Rizzitelli e altri che hanno dimostrato, senza nessuna pretesa di eroismo, che si possono correre 50, 100 maratone all'anno, cosa del tutto ovvia se si pensa che un professionista corre nei momenti di maggior carico 40 km al giorno! La seconda idea: dei plurimaratoneti se ne parla ormai poco, ma allora perché non allunghiamo e passiamo alle ultramaratone?

Da notare che la motivazione del visibile nulla ha a che fare con la motivazione del selftester, al quale non interessa la visibilità presso altri, ma soprattutto verso sé stesso, alla ricerca della costruzione di un'autostima che è troppo fragile.

(Tratto dal libro «Il manuale completo della corsa» R. Albanesi)

Riposo forzato...

Mi arrendo la volontà non basta!
Ho deciso di fermarmi per almeno 2 settimane dopo un dolore lancinante sulla parte laterale esterna del ginocchio, che durante la corsa mi provoca un dolore durante l'estensione della gamba destra. Corro 6 giorni su 7 per circa 55/60 km a settimana.

Gli amici “veterani” mi hanno consigliato uno stop completo e poi riprovare a correre a sensazione con corsa molto lenta per circa 20', se non ho fastidi, dopo un paio di giorni provare 30-35' e poi aumentere in modo graduale (sempre con corsa lenta) fino a tornare a livelli standard) raccomandando di fare molto stretching a fine corsa. Se non passerà e il dolore torna dopo 20’ andrò necessariamente dal medico (sigh - Enzo).

lunedì 27 dicembre 2010

Forza Rocco...

Il nostro amico Rocco a Pezze di Greco

Pezze di Greco (BR) - 4^ Strapezze

sabato 25 dicembre 2010

Buon Natale 2010 e Felice 2011!

Gli auguri, tra il serio e il faceto, della Redazione e della Comunità di Comuni-Italiani.it per il Natale 2010 e il Nuovo Anno, 2011. Con riprese da: Pompei, Torre Annunziata, Torino, Matera, Asiago (Accensione dell'Albero), Agnone (con la 'Ndocciata), Casarano, Perugia, Bastia... Umbra, Bari (subito dopo la fiaccolata), Napoli.

Early morning Christmas 2010

In una Bari assopita dai festeggiamenti Natalizi gli ALLBLACKS scorazzano nelle strade deserte della città, ma il mio malconcio ginocchioha impedito il normale rientro correndo. Gli amici sempre solidali mi hanno sostenuto ed accompagnato sino al parco che dire...grazie Fracy, Frank, Miky e Rocco! «Chi trova un amico trova un tesoro, io ne ho trovati quattro...».

 
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Buon Natale dai Road Runners Bari

Anche quest’anno non poteva mancare il tradizionale festeggiamento Natalizio dei runners di Parco 2 Giugno di  Bari, iniziativa della mitica A.S. Road Runners Bari capitanata dall'onnipresente Presidente Rino Piepoli. Botti, panettoni e spumante hanno chiuso la sessione di allenamento augurando a tutti i runners,  un sereno NATALE.

giovedì 23 dicembre 2010

Brindisi - Via la zavorra edizione Natalizia 21/12/10

Diabolico, semplicemente diabolico. Rocco Ancora ha una fantasia inesauribile e la mette tutta a servizio dell’atletica. Ne sa una più del diavolo, e dopo l’americana, la doppia gara, la prima via la zavorra, ecco la Via la zavorra - edizione natalizia: in pieno centro a Brindisi, la domenica pomeriggio che precede il Natale, tra le luci natalizie e la gente che gira per lo shopping, ti crea la gara a staffetta che elimina a turno, appunto, la zavorra, con la gente attratta e quasi incredula nel vedere questi pazzi correre. Sono le persone come Rocco Ancora, come tutta l’Atalas San Vito, a dar forza a questo movimento, a permettere che la fantasia, la creatività si fondino con lo sforzo fisico e muscolare, prendendo il sopravvento sui crudi numeri e il usiness. Questa manifestazione prevede che le squadre maschili siano composte da quattro elementi, mentre le femminili da tre; alla partenza i componenti di tutte le squadre (disposti in fila indiana) prenderanno il via insieme. Le squadre maschili percorreranno per 8 volte il circuito di 600 metri, quelle femminili per 6 volte. Ogni due giri del circuito, ciascuna squadra sgancerà una zavorra (l’atleta più lento) nella zona artenza/arrivo, proseguendo di volta in volta, con un atleta o “peso” in meno. Avrà vinto quindi la squadra che si presenterà per prima sul traguardo con l’ultimo atleta rimasto in gioco (che avrà percorso da solo gli ultimi due giri). Questo il regolamento, splendida e divertente l’attuazione della formula, con tattiche studiate a tavolino per ottimizzare il tutto, magari rese vane da un non nulla. Si corre, come detto, in pieno centro; Corso Umberto I è pavimentato con lastroni: per rendere ancor più avvincente la gara, ecco scendere una sottile pioggia che rende scivolosa la sede stradale, si assisterà anche a prove di equilibrio. Gara provinciale, dieci le squadre in gara – due femminili – tutte brindisine: alle 18.30 la partenza, sotto l’arco gonfiabile issato. Nonostante l’astio di alcuni negozianti, convinti di subire danni economici immensi, la gente sembra gradire ed è piuttosto numerosa sui marciapiedi, incita e non invade mai la “pista”. Subito la partenza, subito le prime scivolate, spettacolari e paurose, per fortuna non sembrano esserci grossi danni per la salute degli atleti. Ci si agita quando l’ambulanza arriva, in piena gara, sul punto di partenza-arrivo-scarico zavorra: chi si è fatto male? In realtà è uno scherzo di pessimo gusto, tutti stanno bene, forse qualcuno che non gradisce la gara si è voluto vendicare: si riesce a gestire comunque i passaggi, l’ambulanza si allontana, la gara è salva. E’ salva e sempre più spettacolare, ci si diverte nel guardare, ci si diverte a correre, se si riesce a restare in piedi. Tra le donne s’impone il terzetto de Le Ombre dell’Albero composto da Mina Cofano, Marisa Russo e Valentina Marzano che precede la squadra della Gymnasium San Pancrazio, composto dalle sorelle Destratis e da Alessandra Franco. La gara maschile vede vincere la prima squadra della società organizzatrice, la Atalas San Vito (Volpe, Tafuri, Zammillo, Ancora) che s’impone sulla Gymmasium (Pupillo, Baldassarre, Bonadies, Daggiano), che s’impone nella speciale classifica di fragorose cadute. Completa il podio l’Atletica Mesagne, con l’arrivo finale del velocissimo Andrea Petarra, protagonista di un’ottima annata. A seguire, nell’ordine: Top Running Brindisi, Atletica Città Bianca, Auguri Livia (in realtà seconda squadra della Top Running Brindisi, con questo nome per celebrare la nascita del terzo figlio di Livia Torre), Atletica Latiano e, infine, la Atalas 2. Il tempo di cambiarsi, e cominciano la premiazioni, ben coordinate da Pino Iaia, oggi presentatore: alla presenza di Cosimo Corsa, consigliere provinciale Fidal, si rende onore a tutte le squadre, con le prime che ricevono anche uno stupendo trofeo rappresentante un omino che corre. Ecco i saluti, gli Auguri per un sereno Natale e via tutti a casa. Ma la mente di Rocco Ancora è già in movimento…
(Scritto da Roberto Annoscia - Redazione Podisti.Net)

Recupero lento

Oggi solo 4,26 km in passeggiata per comprendere come risponde il ginocchio, purtroppo non bene!

lunedì 20 dicembre 2010

IL GINOCCHIO DEL CORRIDORE

Nella sessione di allenamento domenicale mentre salivo l'ultimo ponte verso il rientro si manifestava un dolore lancinante nella zona laterale esterna del ginocchio bloccando il naturale movimento dell'arto. Nelle giornate precedenti il dolore benchè leggero era sopportabile e si manifestava verso i primi 30' scomparendo successivamente. Ahimè! Ora sono bloccato e niente corsa, il nostro medico e runner Giancarlo mi consiglia riposo, ghiaccio e un'ecografia che farò nei prossimi giorni e addio corsa per ora! Facendo un po' di scounting in rete trovo quest articolo molto interessante che riporta precisamente la mia situazione.

Puoi dire di essere un "runner" solo quando hai sofferto del ginocchio del corridore. - Gaggio
Articolo : Bandelletta ileo-tibiale
Scritto da Dott. Michele Bastianelli
Venerdì 10 Aprile 2009

La sindrome della bandelletta ileo-tibiale è comunemente detta “il ginocchio del corridore”. Si tratta, infatti, di un processo infiammatorio della zona laterale del ginocchio (il tratto ileo-tibiale della fascia lata) che colpisce prevalentemente i podisti anche se ciclisti e sportivi in genere non ne sono esclusi.Anatomicamente possiamo descrivere la fascia lata come il rivestimento dei muscoli laterali della coscia e il suo tratto ileo-tibiale è quello che passa lateralmente al condilo esterno del femore e s’inserisce sul perone. Proprio a causa della sua conformazione anatomica, la bandelletta subisce una serie di microtraumi durante la corsa che possono provocare l’insorgenza della sindrome del ginocchio del corridore. I traumi sono dovuti allo sfregamento della bandelletta sul condilo femorale quando dalla sua posizione posteriore si sposta anteriormente a ogni estensione del ginocchio (il massimo dello stress si ha a circa 30° di flessione del ginocchio). Esistono poi dei quadri patologici concomitanti che possono provocare o scatenare l’insorgenza dei sintomi, quali le ginocchia vare, ossia le gambe a parentesi,e una eccessiva pronazione, ma senza dubbio una delle cause più frequenti è l’aumento esagerato del chilometraggio settimanale oppure l’errata esecuzione di una singola seduta (sia per quantità che per qualità). Personalmente ritengo che anche la corsa su terreni sconnessi possa provocarne l’insorgenza perché può peggiorare “l’appoggio” del piede, così come la corsa collinare perché aumenta la flessione del ginocchio (soprattutto in discesa). La sintomatologia insorge in maniera molto subdola: all’inizio si manifesta in maniera sorda dopo pochi minuti, poi sembra attenuarsi con il passare dei km, ma alla fine aumenta di nuovo fino a condizionare la dinamica della corsa al termine della seduta. Normalmente il dolore è nella zona laterale del ginocchio e si esacerba con la digitopressione a ginocchio flesso sul condilo laterale del femore. Con il passare dei giorni, se il quadro non migliora, il dolore induce a ridurre i km e la velocità della corsa. Il primo trattamento che può dare sollievo è la crioterapia: applicare la borsa del ghiaccio localmente per 10-15 min. subito dopo la corsa ma anche durante la giornata. Nel caso in cui il problema non si risolva, normalmente lo specialista ortopedico consiglierà dei FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) e dei miorilassanti oltre alla sospensione della corsa. Naturalmente concordo con l’ortopedico, ma dal punto di vista fisioterapico ritengo molto utile rilassare e detendere la fascia lata con esercizi di stretching e con della massoterapia.

sabato 18 dicembre 2010

AUGURI SCOMODI PER UN COMODO NATALE di Don Tonino Bello

Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.
Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.

Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa. Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.

Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.

I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.

Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili. Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.

I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora,vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio.
E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.

Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.

Tonino Bello

Benvenuta patatina

Dopo 9 lunghi mesi di viaggio è arrivata CHIARA! Gli ALLBLACKSRUNNERS augurano a LucyFrancesco e Chiara tanta felicità e soddisfazioni.

Una nuova ALLBLACKSRUNNERS

Un caloroso benvenuto da tutti noi alla cara Patrizia, che inzia a macinare km. Cosa possiamo dirti, la corsa è capace di regalare momenti di esaltante bellezza a chi la pratichi con rispetto, non è un'attività leggera, a differenza di molti tipi di attività fisica, ma possiamo tranquilizzarti con noi di fianco i km diventeranno metri. Benvenuta Patrizia e buona corsa.

«Runners» a Bari di Alberto Selvaggi 21/11/10

«A nfh anfh...». Come?, chi è che parla? «Anfh anfh apr... anfh... arriv anfh alala port... anfh...». Vada via, maniaco, altrimenti chiamo mio marito!, grida al citofono la donna, ore 7 in punto. Tranquilla, signora: quello accasciato sul portone è il suo consorte appunto, soltanto che s’è strozzato nell’allungo dei 40 minuti di corsa e ora ansima e farfuglia. Podisti preagonici, runner figacciotti, vecchioni rattrappiti in cerca di salute, palestrati dalle cosce di scrofa, squinzie equinoidi dai «glutei sodi in tre mosse», fiacchi falliti, fatti cornuti, salutisti a torso nudo, fanatici ciclici come computer, cifotici lemmi come testuggini: erano in dieci, divennero cento, sono mille e più i garibaldini di una città che ha scoperto il grado nobile dello sport, ovvero la corsa. Determinati come muli dipingono l’asfalto al suono dei loro «tump tump». Ci sono «Quelli del Parco», centinaio di eroi che si ritrovano all’alba in Largo Due Giugno. Ci sono «Quelli della Pineta», che partono da San Francesco al ritmo orizzontale del footing. Ci sono «Quelli del Lungomare», un migliaio che si snodano nell’arco del giorno fino a San Girolamo, Torre a Mare, se il cuore lo vuole. I campestri «Amici dello Stadio San Nicola», i celebranti «C.U.S. Bari Runners», gli «All Blacks Runners», i solipsisti che si cimentano a ogni ora, i drappelli che scoprono l’urbe con occhi nuovi. E le figure mitologiche come Ercole, pronto per i 100 chilometri nel Sahara senza bussola. Vivicittà in aprile (12 Km), Barincorsa a maggio (21,097), la Barimarathon (42,195) di oggi alle 9 sono le tappe principali per i pochi agonisti, i master (iscritti a una federazione) e l’esercito di amatori. La Caravella d’argento corona la convivenza sportiva di chi si è distinto nelle prove. Ma attorno a questi eventi si incasellano The Christmas Run, Barincorsa Junior, Di corsa con papà, le escursioni per anziani con ragnatele nel cavo dei ginocchi, e soprattutto Race for cure e Barincorsa Rosa, dedicate al fenomeno nel fenomeno: le donne che, con 5000 iscrizioni, hanno superato gli uomini nella passione per il jogging. Correre, correre sempre, tre volte a settimana per espandere i mantici e allungare i muscoli. Anche sotto la pioggia, non mancano gli abiti tecnici nell’armamentario del runner: giubbini frangivento, canotte coolmax e polar, satellitare da polso che segnala la posizione anche se non sei nel Gobi ma sul Canalone, il cardiofrequenzimetro con fascia adesa al petto o al seno bombato dal chirurgo, la bandana e le braghe acetate se sei un guzzale (cafonazzo) da competizione, i tessuti in tinte di stagione se credi nella moda, il cinturone con boccette di integratori, glucosio, sali minerali da tracannare al cronometro se hai fatto una mania del rito salubre. Guarda lì: il deputato Francesco Paolo Sisto, tra i grandi del Foro, sfila al galoppo, lo acciuffi soltanto in scooter, Domenico Di Paola, amministratore unico di Aeroporti di Puglia, procede lungo corso Cavour. Elio Sannicandro, assessore e presidente del nostro Coni, l’ex sottosegretario pd Antonio Gaglione, aduso a cimentarsi nel triathlon, la vedova Tatarella su camminata fitwalking che va per la maggiore, Gaetano Piepoli, della Snc Impianti termoidrici e letture contatori, il figlio suo. I fratelli Radicci della spa Automobili, concessionari Ferrari, Maserati, Jaguar e Land Rover. Raffaele Fitto e padre Giovanni Matera, ex priore della Basilica di San Nicola, ci andavano giù tosto. Insistono Simeone Di Cagno Abbrescia, antesignano delle presenze baresi alla maratona di New York, le giornaliste dell’Ansa, valenti, metodiche. E la stessa Gazzetta vanta una tradizione. Il nerovestito Lino Patruno, ventre piatto e sportivo puro, è stato l’iniziatore. E numerosi runner sono cresciuti qui in redazione, fra i quali spicca il master Nani Campione, che ha spremuto tre volte i polpacci a New York, seguito a fatica da Roberto Calpista e Michele Cozzi senza fare ricorso al 118.

Tenperatura in rialzo

Temperatura in rialzo e percorso minimo di allenamento verso la tangenziale barese, domanni è in previsione il percorso Vivicittà. Oggi le assenze sono state tante «schiodarsi dal letto» non è facile.

venerdì 17 dicembre 2010

Corsetta di Natale - Budapest

Circa 100 corridori hanno partecipano alla Babbo Natale Jogging attraversando le strade di Budapest (Ungheria) Fonte RaiNews24
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giovedì 16 dicembre 2010

Correre con la neve

L’Italia è imbiancata, a Pavia e provincia ha nevicato ininterrottamente per due giorni ed i centimetri a terra sono arrivati ad oltre i venti. Impossibile rinunciare a correre, sia giovedì sia venerdì, l’unica modifica alla tabella è stata l’evitare giovedì il lavoro con ripetute troppo impegnative su di un terreno instabile. Ti vesti, titubante di cosa troverai all’esterno, guardi fuori, ti domandi se sei pazzo o se sei pagato per farlo, ma in ogni modo apri la porta ed esci, fai partire il gps e via…

Dapprima sul marciapiede dove la neve è fresca ma piena di insidie, poi in strada dove la neve a tratti si mischia ad una fanghiglia gelata. Passi la prima via abitata, passi la seconda via abitata, giri l’angolo e cominci le strade in mezzo ai campi… ed è proprio qui che la differenza agli occhi è notevole. Infatti, la distesa verde che di solito mi accompagna nei lunghi o nei lenti, da due giorni è bianca, di un bianco soffice e talmente coprente da nascondere i dislivelli dei sentieri, al punto da coprire i canali di scolo delle risaie, al punto da cancellare i limiti tra un campo e l’altro. La neve fa diventare un tutt’uno una natura di per sé già entusiasmante che da due giorni è diventata anche “cullante”. La mente ti fa staccare i piedi da terra, ed il procedere dapprima titubante per evitare storte o scivolate compromettenti, si fa ora sicuro e a buon ritmo. I piedi bagnati a causa di scarpe inadatte a certe situazioni corrono comunque veloci nel silenzio della pianura pavese. Il tratto d’andata scorre veloce quasi senza sentirsi, ma appena si inizia il ritorno verso casa, ecco il completarsi del quadro, il nevischio che in andata non si sentiva perché alle spalle, perché comunque nel senso di marcia, ora l’abbiamo di fronte faccia a faccia, ed oltretutto facendosi più spesso diventa pungente e quasi a tormenta, al punto da trasformare il sentiero tra le risaie in un sentiero d’attraversamento del polo nord in piena bufera. Ma ovviamente è fantasia pur se mista a realtà, fantasia che fa volare ogni podista, ma che allo stesso tempo ti fa assaporare un mondo sì esterno, ma che ci circonda e avvolge, che molto spesso stressati da lavoro e ritmi frenetici, perdiamo e nemmeno vediamo.
Non esitate a correre con qualsiasi condizione meteo, soprattutto se avete la fortuna di trovarvi fuori città, immergetevi nella natura, aprite i sensi… tutti… e correte, al rientro vi sentirete diversi! (Scritto da Andrea Libanore  - Podisti.Net)

mercoledì 15 dicembre 2010

The Avengers super-hero team

The Avengers are the most prestigious and powerful super-hero team in the world, an ever-shifting assemblage of super-beings, adventurers and runners  ...
(from left: Supergirl, Ironman and Giantman)

Relax time part 2


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Bari sotto la neve

Questa mattina sveglia alle 5 per prepararmi alla corsa mattutina per i soliti km da percorrere con gli amici e come al solito apro la veranda e cosa vedo? La neve, che scendeva a fiotti rendendo il paesaggio insolito a cui noi baresi non siamo abituati, pertanto dopo la pioggia di ieri e la neve di oggi sono due giorni che non si corre e torno a dormire. Durante la colazione Telenorba mostra un servizio su Bari: «Un'abbondante nevicata ha interessato Bari dove 9 voli in arrivo e in partenza sono stati cancellati stamane all'aeroporto "Karol Wojtyla". Oltre allo scalo del capoluogo è stato chiuso anche quello di Brindisi. Disagi per la viabilità sull'A14 e sulla statale 16. Nel centro di Bari questa mattina -2° »

Nelle immagini trasmesse, sono le ore 6 in Corso Vittorio Emanuele, la città è deserta affogata da un’abbondante nevicata e 2 runners padroni della strada correvano sfidando neve e gelo. Vi confesso ho sentito una velata invidia vederli correre, mentre io sorseggiavo in cucina un cappuccino caldo.

martedì 14 dicembre 2010

CORRERE QUANDO PIOVE, NEVICA

Siamo sinceri a noi correre sotto le intemperie piace. Lo spirito dell’avventura ci affascina, correre quando il tempo è brutto è un po’ come compiere un’impresa. D’altra parte i “sedentari” questi “lussi“ non se li possono permettere. Ma veniamo a noi. Quando piove forte, imperversa il temporale, meglio non correre. Il rapporto beneficio/rischio è troppo svantaggioso. Si possono prendere delle malattie da raffreddamento, inoltre la visibilità diminuisce, essere “accarezzati“ da qualche auto anche di piccola cilindrata non deve essere molto piacevole. Esistono delle alternative:
  1. eseguire una seduta di stretching e/o di potenziamento,
  2. correre su un tappeto rullante se esiste la potenzialità,
Se invece piove poco si va a correre e solo chi ha provato sa che è anche molto divertente. Una calzamaglia lunga, una felpa leggera con sotto una T-shirt, mani coperte dai guanti, cappellino con visiera e siamo pronti per partire. Se oltre a piovere dovesse essere anche molto freddo allora conviene indossare una giaccia della tuta. Esistono materiali leggeri e traspiranti per giubbini e t-shirt che potranno essere molto funzionali durante i vostri allenamenti. Se la pioggia vi da fastidio al collo, indossate il cappellino con la visiera rivolta all’indietro (alla Bartali). Nel modo più assoluto non indossate il K-way; quando piove potrebbe soltanto recarvi dei problemi causati dall’eccessivo aumento di sudorazione. Non vi meravigliate se i tempi delle prove ripetute o degli altri “lavori“ vi verranno appesantiti. L’acqua è pesante e di conseguenza l’andatura viene rallentata; inoltre il terreno scivoloso non vi consentirà di effettuare una spinta ottimale, quindi perderete un po’ di tempo.  Se mentre siete a correre vi trovate sotto un improvviso temporale, effettuate un corto veloce verso lo spogliatoio. Al termine di un allenamento sotto la pioggia gettatevi sotto una doccia calda cambiatevi e poi fate stretching. Quando nevica, escluso che non siate in mezzo alla bufera, con vento e neve che fora la pelle del viso, correre è molto più che bello. Provare per credere! Quando i fiocchi scendono, poterseli gustare, sentire che si fondono con il sudore, è una sensazione che solo noi podisti e quindi “speciale e privilegiata categoria di essere umani”, abbiamo provato. L’abbigliamento è lo stesso di quando piove. Il cappello diventa obbligatorio. Può andare bene anche un berrettino di lana calato fino alle orecchie oppure uno di quelli da Cardinale un po’ grosso. I calzini devono essere un po’ più pesanti: quelli da sci di fondo possono andare bene, quelli da sci discesa sono da evitare, ma è molto soggettivo, l’importante è che i piedi siano il più protetti possibile. Occhio alle scarpe. Quelle lisce lasciatele in borsa. meglio usare calzature con un bel battistrada per evitare di scivolare. Correre con scarpe che consentono poca adesione può facilitare la possibilità di scivolare e quindi meglio evitare. Coprite la mani con quanti da corsa, ormai ne esistono svariati modelli in commercio. Evitate di correre sulla neve dopo le 16.00 del pomeriggio, quando inizia a fare buio e e la neve si trasforma in ghiaccio pericoloso. Approfittare della neve per correre e divertirvi senza eseguire lavori particolari difficile da realizzare. Le caviglie eseguiranno una speciale ginnastica molto utile per la loro sensibilità. Se correte in neve di 10-15 cm eseguirete un buon potenziamento può essere molto utile. Se la neve è più alta, usate le ciaspole o gli sci da alpinismo o fondo, allenerete l’apparato cardiocircolatorio, vi servirà più avanti. In discesa correte in neve fresca e in pianura se vi capita di essere per le strade, andate sempre a cercare la neve meno battuta, diminuisce lo scivolamento e di conseguenza il rischio, la corsa diviene più produttiva. Indossate il k-way solo se tira molto vento. Non dimenticate mail il buonsenso e la vostra capacità di valutare le condizioni atmosferiche e le vostre sensazioni.
Per saperne di più contattatemi info@fulviomassini.com (http://www.corriumbria.it/)
  
Buon divertimento.
 

Buon compleanno Micky

MICHELE
per i tuoi primi 51 anni
da tutti gli amici

I 10 comandamenti del runner

  1. L'allenamento si deve basare sul principio del sovraccarico: superate di poco il livello precedente, riposate e ripartite.
  2. Il concetto di gradualità è insito nel termine "di poco". Non è possibile bruciare le tappe. Chi esagera, dura poco.
  3. Il concetto di riposo sportivamente si traduce nella capacità di recuperare gli sforzi. Un atleta allenato ha capacità di recupero eccezionali. Pertanto: non pensate di essere immortali e immuni da infortuni. In genere gli infortuni si verificano nella fase iniziale (principiante) o nella fase di runner evoluto semplicemente perché il carico di lavoro è eccessivo rispetto alle potenzialità del soggetto.
  4. Imparate a conoscere i meccanismi energetici del nostro corpo. Il combustile è rappresentato da carboidrati, grassi e, in minima parte, proteine. Per intensità blande il corpo brucia una buona quota di grassi (almeno il 50%) ed è in equilibrio aerobico (non si ha il fiatone quando si corre); aumentando l'intensità, si bruciano maggiormente carboidrati e, se la velocità si cresce ancora, ecco che l'equilibrio si rompe e interviene un meccanismo che non ha bisogno dell'ossigeno, dà energia in tempi brevi, ma produce scorie (acido lattico) che inceppano l'organismo producendo un blocco nella prestazione: l'atleta riesce a mantenere lo sforzo solo per tempi molto brevi.
  5. A seconda della distanza che si vuole correre, è necessario usare il meccanismo energetico che dia la migliore resa.
  6. In altri termini, data una certa distanza, per ottimizzare la prestazione l'atleta deve correrla in maniera uniforme a un ritmo che consenta di sfruttare al meglio i suoi meccanismi energetici per quella distanza; tale ritmo è detto ritmo gara sulla distanza in questione.
  7. In caso di infortunio, ricordate che il riposo sportivo è attualmente una delle migliori terapie. Non fate gli eroi.
  8. Non esistono integratori che possano migliorare significativamente la prestazione atletica.
  9. L'uso di strumentazione non deve impedire la completa conoscenza di sé stessi e il perfetto autocontrollo.
  10. L'uso del cardiofrequenzimetro per evitare esagerazioni pericolose o come unico allenatore rivela una sostanziale incapacità di capire sé stessi e la corsa.

lunedì 13 dicembre 2010

Bitritto (BA) - 5^ Corribitritto

Fermatosi, mercoledi scorso ad Alberobello, il carrozzone del Corripuglia, si prosegue ancora con alcune gare regionali tra le quali spicca oggi la Corribitritto, gara di 10 Km giunta alla 5^ edizione, organizzata dall’ASD Atletica Bitritto. Mancavo da Bitritto dalla 1^ edizione di cui ricordavo il velocissimo percorso, quasi interamente extra cittadino. Percorso che, anche oggi, ha confermato le sue caratteristiche di grande scorrevolezza e velocità. Percorso ben presidiato anche se non sono mancati alcuni autoveicoli, di cui uno verso il 9° km sbucato all’improvviso ad un incrocio. Veloci le operazioni di consegna pettorali e pacco gara contenente un pandoro da 700 gr, una bustina di tarallini, un brick succo di frutta e bagnoschiuma in alcuni oppure una bottiglietta di succo di frutta e una bottiglietta da 100 cc. di olio extra vergine in altri. Purtroppo la recessione economica ha fatto sparire dai pacchi gara anche la semplice maglietta in cotone. Ripeto ancora una volta che, stando così le cose, mi accontenterei dell’iscrizione di soli 2 € senza pacco gara. Busta ristoro a fine gara con bottiglietta di acqua, tre clementine ed una merendina. Anche oggi i partecipanti sono stati coccolati dalla competente e gradevole voce dello speaker Paolo Liuzzi, ormai, a giusta ragione, sempre più presente nelle gare regionali. Buona l’organizzazione in generale, ben gestita la fase di partenza con transenne a proibire l’avanzamento oltre la linea di partenza, con solita presenza, però, dei soliti “bradipi” nelle prime file. Oltre quattrocento gli iscritti, buon numero considerando la concomitante importante maratonina di Corigliano d’Otranto. Ne giungeranno al traguardo 389. Anche oggi il mio modesto servizio fotografico in gara, a beneficio, purtroppo, dei soli concorrenti che condividono con il sottoscritto una… velocità turistica! Tuttavia non è facile, anche a ritmi modesti, accelerare per poi fermarsi a scattare foto e riaccellerare per proseguire. Infatti il buon Roberto Annoscia mi ha sconsigliato di continuare in questa pratica che, a lungo andare, potrebbe essere causa di problemi. Ma per chi come me distante anni luce da qualsiasi velleità di podio, scattare qualche foto ai tanti amici podisti rappresenta una gratificazione personale e, spero, anche per i soggetti immortalati. Nella gara maschile Alessandro Bellotti (Atletica Amatori Cisternino) bissa il successo di mercoledi ad Alberobello, aggiudicandosi anche l'odierna gara. Al 2° posto Giuseppe Mele dell’Amatori Atletica Acquaviva e 3° posto per Vito Bongermino della Nuova Atletica Laterza. L’assoluta Teresa Montrone dell’Alteratletica Locorotondo si aggiudica la gara femminile, con Mirela Nano dell’Atletica Disfida di Barletta al 2° posto e Antonia Mele della Nuova Atletica Femminile Acquaviva al 3°. Doverosa citazione per la mia amica Anna Lattanzio splendida vincitrice della categoria MF50, nella foto in compagnia dell'inseparabile Mariella Dileo, entrambe tesserate con l'Atletica Disfida di Barletta. Per quanto riguarda il giudizio sulle premiazioni, rimando alla solita esaustiva cronaca dell’amico collega Roberto Annoscia, poiché sono andato via subito dopo la gara. In definitiva, una buona gara, soprattutto per chi va alla ricerca della gratificazione cronometrica. (Scritto da Vito Porcelli - Redazione Podisti.net).

domenica 12 dicembre 2010

The R.U.N reality va in onda!!!

The R.U.N reality va in onda su RAISPORT 1 sul Digitale Terrestre, (o canali 227 - 5037 di Sky). Maggiori informazioni The R.U.N., la prima docufiction mai realizzata sul mondo del running: DAL 4 NOVEMBRE, OGNI GIOVEDì, SU RAI SPORT UNO ALLE 19:45. Attenzione: RaiSport è visibile anche sul web all'indirizzo:

Il Forerunner 201 va in pensione...

Dopo 3.502 km registrati dall'estate 2007 ad oggi, il mio Forerunner 201 va in pensione per una caduta accidentale, spero di farne altri 3.502 km con il nuovo Forerunner 205.
Ormai è da un pò che utilizzo il Garmin per i miei allenamenti e si è rivelato uno strumento prezioso ed utile. E infatti lo è: il Forerunner non vi cambia di certo la vita, ma se siete curiosi e vi piace sapere quanta strada avete fatto, orgnizzare gli allenamenti a che altitudine siete o il dislivello del percorso... beh è semplicemente perfetto. Se ce l'avete già e lo usate solo per la corsa un consiglio: provate a portarvelo dietro anche in altre occasioni: la sua versatilità vi stupirà!

La 3 ponti con Patty

Oggi gli intrepidi: Diana, Donato, Francesca, Enzo e Michele e la new entry Patrizia hanno sfidato la fredda giornata che ha caratterizzato questa domenica. Un plauso a Patrizia per i suoi primi 10 km augurandogli maggiori successi, un  «ad maiora» da tutti gli amici runners. Il biker Francesco ci ha raggiunti successivamente in bici perchè infortunato mentre il nostro Miky anticipando il suo compleanno (13 dicembre) ci ha offerto un graditissimo caffè caldo. Auguri MIKY!!!

The Christmas Run – Correndo con Babbo Natale

Oggi si terrà la corsa non competitiva di 3 km, a ritmo libero, aperta a tutti, purché vestiti da Babbo Natale. Parte del ricavato viene devoluto in beneficienza.

martedì 7 dicembre 2010

Fiaccolata Nicolaiana 2010 Official Video

5^ Edizione di CorriBitritto

Caro Amico Podista,
la prossima domenica  12 dicembre 2010 ci sarà la 5^ edizione della CorriBitritto.

Come potrai verificare ci sono in palio 2 posti per una Maratona Internazionale (dovrebbe essere Malaga), di cui uno da assegnare al Vincitore della Manifestazione e l'altro a sorteggio (e qui siamo tutti possibili vincitori).

Sapendo di farti cosa gradita ti invito ufficialmente a partecipare.

Grazie per la Tua Attenzione, Antonio.

domenica 5 dicembre 2010

Carbonara (Ba) - 1° Memorial Sabino Falco e Antonio Paccione

Quella maledetta sera del 23 settembre 2009, il Bari giocava in casa, non ci si poteva allenare intorno al San Nicola, quell’auto impazzita all’incrocio tra via Fanelli e via Gorizia, il violentissimo impatto, Antonio Paccione e Sabino Falco incredibilmente ci lasciavano… Morivano per la loro passione, il running! Seguirono polemiche, iniziative di circostanza, lezioni di sicurezza quasi che i due podisti se la fossero cercata. Una sera una fiaccolata per ricordarli, un tale che scrive sul giornale che senza firmarsi mi accusò di cercare nel libro dei sogni per aver scritto che di una serie di aree individuate e indicate la maggior parte fossero impraticabili, chiuse e con troppi inconvenienti. Basta vedere la Pineta San Francesco, buia al mattino presto o di sera, oltre che perennemente allagata; la pista ciclabile sul marciapiede di Corso Vittorio Veneto con scontri podisti-ciclisti, la pavimentazione rotta sul lungomare zona Fiera e… mi fermo qui . Non cambiò sostanzialmente nulla, se non la sentenza che infliggeva venti mesi di reclusione (con pena sospesa) e otto mesi senza patente al giovane conducente di quella maledetta auto. Finiva così il caso Paccione-Falco, restava vivo solo il dolore delle Famiglie, degli amici e di tutti i podisti. Enzo Battista, l’ottimo presidente della San Nicola Runners, società per la quale erano tesserati Sabino e Antonio, non poteva, non può dimenticare. E così ha pensato bene di ricordare i due amici, i due atleti nel modo che più li avrebbe accontentati, una gara, un memorial podistico. Ha scelto come sede Carbonara, il loro quartiere di Bari, ex frazione, zona “calda” e difficile con tanti problemi. Piazza Umberto I, la piazza centrale non ci ha accolto male, anzi è sembrata partecipe del dolore per la tragedia. E a questo ricordo hanno voluto partecipare in tanti, oltre 400 gli iscritti giunti da tutta la Puglia, per commemorare Sabino e Antonio. L’ottima organizzazione della San Nicola passa oggi quasi in secondo piano di fronte al messaggio umanitario e unitario dato dal mondo podistico pugliese, mostratosi compatto nel ricordo dei due amici tragicamente scomparsi. Per dovere di cronaca devo segnalare che la San Nicola ha ottimamente predisposto il parcheggio riservato e controllato nell’area di una vicinissima azienda locale, che ha messo a disposizione degli atleti anche i bagni. Pregevole il pacco gara (6 euro il costo di ciascuna iscrizione), curato ogni dettaglio. Toccante, davvero toccante, il volo alla partenza di quei due palloncini che rappresentavano i due amici che non ci sono più, almeno fisicamente. Da segnalare, la presenza di Vito Sardella, fuori gara, che non ha voluto mancare di onorare i due amici, uscendo dal tracciato a pochi passi dal traguardo. 382 gli atleti che hanno chiuso i circa 11 chilometri di questo percorso sviluppatosi verso Ceglie del Campo e Valenzano, sostanzialmente pianeggiante e veloce, con brevissimi saliscendi, con passaggio finale in alcune stradine tipiche prima di giungere al traguardo posto nel mezzo della piazza Umberto. Migliorabile, indietreggiandola un po’, la partenza, per non trovarsi subito con l’imbuto di via Foscolo, ristretto anche dalla presenza di automobili parcheggiate. Il percorso è stato sostanzialmente blindato, anche se non è mancato il solito cretino, un tizio uscito da una stradina laterale con un auto di grossa stazza e che ha suonato con arroganza agli atleti per farli togliere. Complimenti a questo signore che ha compreso davvero lo spirito di questa corsa! Infine, per fortuna il pronto intervento dei medici presenti e dei volontari dell’ambulanza ha salvato la vita ad un “libero” introdottosi tra i Fidal, che ha davvero rischiato di morire: le iniziali lacrime di Battista e il successivo sorriso testimoniano il miracolo avuto. A vincere la gara è stato Rodolfo Guastamacchia (Exprivia Molfetta), ragazzo educato e sensibile, che ha subito dedicato il suo successo a Sabino e ad Antonio, come aveva già fatto dopo la vittoria alla Barimarathon del 2009. Vittoria femminile per Mirela Nano (Disfida di Barletta) che ha corso tutta la gara con in testa un fermacapelli natalizio, a testimonianza ulteriore del clima di amicizia e fratellanza che ha caratterizzato la manifestazione. Anche il soprascritto, nel suo piccolo, che ha corso l’intera manifestazione con la digitale in mano, si è addirittura fermato per scattar foto agli atleti che avanzavano in senso opposto. Tornando alle classifiche, grande secondo posto per Enzo Romano (Ombre dell’Albero Fasano) che ha preceduto l’ottimo Giuseppe Mele (Acquaviva). Quarto posto per un altro atleta dal cuore d’oro, Antonio Zaccheo (Barletta Sportiva) seguito dall’ottimo Giuseppe Moliterni (Pietri Gravina), dall’assoluto Giuseppe Calemma (Exprivia Molfetta) e dal ritrovato Vincenzo Braico (Pietri Gravina). A chiudere l’odierna top ten, tre atleti di gran talento e umanità: Virgilio Mele (Acquaviva), Nicola Bove (Disfida Barletta) e Gianni Gratton (Ombre dell’Albero). Lasciatemi citare, a conferma dell’importanza di questa manifestazione, il ritorno alle gare di Franco Miseo (Cral Amiu), uno dei dominatori di un tempo delle gare pugliesi. Tra le donne, piazza d’onore per Emma Delfine (Nadir Putignano), che alla partenza non ha trattenuto qualche lacrima a dispetto del suo aspetto apparentemente duro, che ha preceduto Antonia Mele (Acquaviva), Silvana Iania (Free Runners Molfetta) e Daniela Fontanarosa (Bersaglieri Bari). Maglia nera consegnata idealmente oggi ad una coppia di simpaticoni: chiudono gli arrivi Fara Mineccia (Quelli della Pineta) e Carletto Callea (Kankudai Bari). Il toccante discorso di Enzo Battista e sono cominciate le premiazioni: la digitale mi ha salvato dal mostrare le lacrime vedendo i parenti di Sabino e Antonio, che purtroppo non possono e non potranno mai dimenticare. Grande il lavoro degli organizzatori che non hanno lesinato riconoscimenti a tutti i meritevoli, con premi per i primi cinque di ciascuna categoria maschile e femminile, dopo aver giustamente onorato i primi arrivati. Presente l’assessore allo sport del Comune di Bari, Elio Sannicandro, e una serie di consiglieri della locale Circoscrizione, ma tutta l’attenzione è restata per quelle due famiglie che si apprestano a vivere il secondo Natale senza i propri cari, ancor più quel ragazzino, il figlio di Antonio, che con tanta forza riusciva a sorridere. A tale proposito, grande, grandissimo il lavoro svolto da Paolo Liuzzi, lo speaker, capace ad arte e con stile di sdrammatizzare i momenti difficili. La premiazione delle prime cinque società maschili (Kankudai, Strada Tesoro, Asopico, Road Runner, Quelli della Pineta) e femminili (Kankudai, Barincorsa, Bersaglieri, Noci, Trani Marathon) per numero di arrivati ha fatto da preludio all’estrazione di un viaggio con soggiorno di una settimana a Sharm El Sheik in occasione della Sharmarathon del 2011: la fortuna ha premiato Francesco Rutigliano, pettorale 154, della Kankudai. I soliti saluti di rito hanno concluso la manifestazione. Che dire? Lunga vita a questo Memorial, nella speranza che sia da monito per evitare altri spiacevoli episodi di questo tipo! (La morte di sette ciclisti a Lamezia Terme avvenuta proprio nella mattinata di ieri, travolti dall’auto guidata da un folle drogato, mi induce a pensare che la mia sia solo utopia, fino a quando provvedimenti severissimi non puniranno chi guida con troppa leggerezza togliendo e rovinando la vita agli altri). (Scritto da Roberto Annoscia - Redazione Podisti.Net)

Puoi se vuoi...

Correre non è solo un fattore fisiologico c’è anche una caratteristica mentale intesa come la capacità di sopportare la fatica per lunghi periodi di tempo, ma può anche essere intesa come “la capacità mentale di affrontare la fatica di lunga durata".

La forza di volontà che può abbattere qualsiasi ostacolo e rendere raggiungibile anche il più ambizioso dei traguardi“ (dal libro “Puoi se vuoi “ di .Norman Vincent Peale).

Firenze Marathon 2010 - Florens Software Bari

 ‎...la A.S.D. Bitritto a Florence 2010 con la Florens Software Bari !!!
Sei grande Gianni.

http://www.florenss.it/





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