sabato 25 giugno 2011

Corsa e caldo

Il caldo è uno di quei fattori che fortemente influiscono, in maniera negativa, sul rendimento fisico. Nelle corse di resistenza, che impegnano l'atleta a lungo, gran parte delle energie bruciate durante l'esercizio fisico determina l'innalzamento della temperatura corporea. La sudorazione è un meccanismo che serve alla dispersione del calore, ma quando fa molto caldo, il corpo non riesce a disperdere con efficacia gran parte del calore prodotto. L'acqua che compone il sudore non evapora, soprattutto quando l'umidità è elevata, e quindi la temperatura corporea tende a rimanere alta, creando un forte disagio fisico. Il sangue, oltre a servire a portare ossigeno e principi nutritivi alle fibre muscolari che lavorano, è deputato anche all'abbassamento della temperatura corporea, ma non riesce, nello stesso tempo, a svolgere efficacemente entrambi i compiti. La precedenza tra queste due funzioni spetta al controllo della temperatura corporea, e così gran parte del sangue è dirottato verso la pelle. A soffrirne maggiormente di questo dirottamento sanguigno sono i muscoli, i quali, lavorando con un ridotto apporto di ossigeno ed energie, non riescono a garantire un buon rendimento fisico, che risulta inferiore rispetto a quando ci sono le condizioni climatiche ottimali. Questa minor efficienza è particolarmente evidente in occasione di sforzi sostenuti e protratti. In pratica, le maggiori difficoltà il podista le avverte nelle ripetute lunghe, nel corto veloce, nella corsa media, ed ovviamente nelle gare, quando lo sforzo è massimale. Le difficoltà sono invece meno evidenti quando l'intensità dello sforzo è bassa, come nelle sedute di corsa lenta (anche se i disagi sono forti quando la durata è particolarmente lunga). Correre a ritmo blando sembra quindi essere la soluzione migliore per superare indenni il caldo estivo, ma si sa che gli allenamenti di corsa lenta non sono sufficienti per incrementare, o quantomeno, mantenere la condizione di forma. Basare la preparazione essenzialmente sulla corsa lenta significa aumentare lo stress fisico: per mantenere una buona condizione di forma è necessario correre più chilometri, ma come visto, in condizioni climatiche disagevoli come quelle estive, un aumento del chilometraggio è deleterio per l'integrità fisica. La soluzione ottimale che consente sia di evitare lo stress eccessivo per il caldo, ma allo stesso tempo stimolare adeguatamente l'organismo per migliorare, o mantenere, la forma fisica, è quella di svolgere sedute di ripetizioni intense. Le prove ripetute particolarmente veloci prevedono durate brevi (da 30 secondi a 3 minuti) d'impegno con adeguati recuperi, e quindi lo sforzo, pur intenso in relazione ai ritmi sostenuti, è in ogni caso meno disagevole e stressante rispetto a quello di sedute di ripetute lunghe. L'organismo è esposto, infatti, ad un logorio minore proprio perché le numerose pause di recupero tra le prove consentono di diluire e sopportare meglio lo sforzo.

Articolo pubblicato su: WWW.MASERADA.COM

lunedì 20 giugno 2011

Running - Gli zuccheri per non andare in riserva

La corsa di resistenza, per chi la pratica con costanza anche senza essere un professionista, comporta grandi dispendi energetici che spesso superano le 1000 kcal per singolo allenamento. Durante gli sforzi prolungati, insieme ai grassi, il glucosio rimane una fonte primaria di energia; l’organismo preleva il glucosio necessario dal sangue, dai muscoli e dal fegato, dove si trova immagazzinato sottoforma di glicogeno. Le riserve di glicogeno contenute nel corpo umano sono sufficienti a percorrere circa 30 chilometri (il muro del maratoneta), che sono molti di meno se si è in sovrappeso, e con un fisico non allenato alle grandi distanze è normale, durante sedute molto lunghe, accusare debolezza muscolare e allentamento dei riflessi, sintomi tipici di crisi ipoglicemica. E’ inutile in questi casi assumere bibite dolcificate con qualche grammo di zuccheri, sia perchè quei pochi grammi non aporteranno mai le energie necessarie a terminare in forza l’allenamento sia perchè innescheranno sicuramente la reazione dell’insulina, che porterà alla crisi ipoglicemica ancor più velocemente. Le maltodestrine sono un tipo di zucchero che, grazie alla composizione molecolare più complessa del normale glucosio, rilascia gradualmente il glucosio di cui necessita l’organismo. Negli allenamenti ad alto carico, dai 20 chilometri in su, è possibile quindi fare uso di integratori contenenti l’equivalente anche di 200 grammi di glucosio, garantendo così un apporto energetico duraturo se assunti una decina di minuti prima. Normalmente questi integratori sono a base di maltodestrine oppure contengono un mix di maltodestrine e fruttosio che, venendo assimilato più velocemente, fornisce un carburante di immediato utilizzo, senza scatenare la reazione insulinica.

domenica 19 giugno 2011

Il colpo di calore nell'atleta di Giusy Capozzi

Quando fa molto caldo e il calore e' associato ad un certo livello di umidita', chi fa sport all'aperto puo' incorrere nel colpo di calore. I sintomi piu' evidenti  del classico colpo di calore comprendono mancanza di sudorazione, un battito molto accelerato, confusione, vertigini e spesso anche coma. Nell'atleta invece si manifesta un colpo di calore un po' diverso detto "da sforzo". Infatti in questo caso nonostante la temperatura interna aumenti, il povero atleta continua a sudare. La temperatura interna  diventa molto alta  e subentrano alterazione dello stato mentale, confusione e goffagine. Se non si interviene immediatamente  con il raffreddamento d'emergenza il colpo di calore puo' essere fatale. Quindi fare attenzione ai sintomi che preannunciano il colpo di calore, come mal di testa, debolezza, vertigini e nausea. Interrompere immediatamente l'attivita' fisica e cercare un posto all'ombra o rinfrescarsi. Bere molta acqua e togliere gli indumenti stretti. Indossare abiti di colore chiaro perche' non attirano calore. Evitare di fare sport nelle ore piu' calde, dalle 11.00 alle 14.00 piu' o meno ed evitare bevande come la caffeina e l'alcol che aumentano la disidratazione.

Se il colpo di calore e' gia' in atto bisogna cercare di abbassare la temperatura corporea raffreddando il corpo dall'esterno o spruzzando addosso acqua fresca, o facendo impacchi di ghiaccio in punti come le ascelle, l'inguine o il collo. Il ruolo dell'alimentazione e dell'idratazione gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione del colpo di calore, cosi' come sono piu' a rischio determinate attivita' sportive come il calcio, la corsa , il triathlon perche' spesso vengono praticati in orari non consigliati. Gli atleti possono avere una limitazione delle prestazioni sportive facendo attivita' nelle ore piu' calde perche' sudando molto possono perdere fino al 2% di liquidi. Va detto che l'obeso e' piu' soggetto al colpo di calore, infatti il tessuto adiposo aumenta la produzione di calore. Ribadisco l'importanza del bere soprattutto  prima di una gara, non aspettando lo stimolo della sete che e' gia' indice di un inizio di disidratazione.

domenica 12 giugno 2011

Domenica è sempre domenica ☺

Oggi percorso marittimo in compagnia di Diana e Vittorio dopo una settimana di fermo. Un vento di maestrale ha rinfrescato il rientro. Corsa lenta ma costante, potevamo allungare ma l'ora tarda l'ha impedito, ad ogni modo quasi 9 km chiacchierando spensieratamente.


giovedì 2 giugno 2011

Non solo corsa by Francy

Oggi presenti tutti all'allenamento...
La volontà questa mattina era poca... alla fine a passo tranquillo, sostenendoci a vicenda con Enzo, con piacevole chiacchiera, l'allenamento è andato bene.
Sono sempre più convinta che la corsa mi serve per stare bene con me stessa, e ancor di più che nella vita bisogna avere tanti interessi per cui vale la pena vivere... la corsa è solo uno di questi !

Buon relax Amici !
Francesca

Festa per l'ITALIA

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