Quella maledetta sera del 23 settembre 2009, il Bari giocava in casa, non ci si poteva allenare intorno al San Nicola, quell’auto impazzita all’incrocio tra via Fanelli e via Gorizia, il violentissimo impatto, Antonio Paccione e Sabino Falco incredibilmente ci lasciavano… Morivano per la loro passione, il running! Seguirono polemiche, iniziative di circostanza, lezioni di sicurezza quasi che i due podisti se la fossero cercata. Una sera una fiaccolata per ricordarli, un tale che scrive sul giornale che senza firmarsi mi accusò di cercare nel libro dei sogni per aver scritto che di una serie di aree individuate e indicate la maggior parte fossero impraticabili, chiuse e con troppi inconvenienti. Basta vedere la Pineta San Francesco, buia al mattino presto o di sera, oltre che perennemente allagata; la pista ciclabile sul marciapiede di Corso Vittorio Veneto con scontri podisti-ciclisti, la pavimentazione rotta sul lungomare zona Fiera e… mi fermo qui . Non cambiò sostanzialmente nulla, se non la sentenza che infliggeva venti mesi di reclusione (con pena sospesa) e otto mesi senza patente al giovane conducente di quella maledetta auto. Finiva così il caso Paccione-Falco, restava vivo solo il dolore delle Famiglie, degli amici e di tutti i podisti. Enzo Battista, l’ottimo presidente della San Nicola Runners, società per la quale erano tesserati Sabino e Antonio, non poteva, non può dimenticare. E così ha pensato bene di ricordare i due amici, i due atleti nel modo che più li avrebbe accontentati, una gara, un memorial podistico. Ha scelto come sede Carbonara, il loro quartiere di Bari, ex frazione, zona “calda” e difficile con tanti problemi. Piazza Umberto I, la piazza centrale non ci ha accolto male, anzi è sembrata partecipe del dolore per la tragedia. E a questo ricordo hanno voluto partecipare in tanti, oltre 400 gli iscritti giunti da tutta la Puglia, per commemorare Sabino e Antonio. L’ottima organizzazione della San Nicola passa oggi quasi in secondo piano di fronte al messaggio umanitario e unitario dato dal mondo podistico pugliese, mostratosi compatto nel ricordo dei due amici tragicamente scomparsi. Per dovere di cronaca devo segnalare che la San Nicola ha ottimamente predisposto il parcheggio riservato e controllato nell’area di una vicinissima azienda locale, che ha messo a disposizione degli atleti anche i bagni. Pregevole il pacco gara (6 euro il costo di ciascuna iscrizione), curato ogni dettaglio. Toccante, davvero toccante, il volo alla partenza di quei due palloncini che rappresentavano i due amici che non ci sono più, almeno fisicamente. Da segnalare, la presenza di Vito Sardella, fuori gara, che non ha voluto mancare di onorare i due amici, uscendo dal tracciato a pochi passi dal traguardo. 382 gli atleti che hanno chiuso i circa 11 chilometri di questo percorso sviluppatosi verso Ceglie del Campo e Valenzano, sostanzialmente pianeggiante e veloce, con brevissimi saliscendi, con passaggio finale in alcune stradine tipiche prima di giungere al traguardo posto nel mezzo della piazza Umberto. Migliorabile, indietreggiandola un po’, la partenza, per non trovarsi subito con l’imbuto di via Foscolo, ristretto anche dalla presenza di automobili parcheggiate. Il percorso è stato sostanzialmente blindato, anche se non è mancato il solito cretino, un tizio uscito da una stradina laterale con un auto di grossa stazza e che ha suonato con arroganza agli atleti per farli togliere. Complimenti a questo signore che ha compreso davvero lo spirito di questa corsa! Infine, per fortuna il pronto intervento dei medici presenti e dei volontari dell’ambulanza ha salvato la vita ad un “libero” introdottosi tra i Fidal, che ha davvero rischiato di morire: le iniziali lacrime di Battista e il successivo sorriso testimoniano il miracolo avuto. A vincere la gara è stato Rodolfo Guastamacchia (Exprivia Molfetta), ragazzo educato e sensibile, che ha subito dedicato il suo successo a Sabino e ad Antonio, come aveva già fatto dopo la vittoria alla Barimarathon del 2009. Vittoria femminile per Mirela Nano (Disfida di Barletta) che ha corso tutta la gara con in testa un fermacapelli natalizio, a testimonianza ulteriore del clima di amicizia e fratellanza che ha caratterizzato la manifestazione. Anche il soprascritto, nel suo piccolo, che ha corso l’intera manifestazione con la digitale in mano, si è addirittura fermato per scattar foto agli atleti che avanzavano in senso opposto. Tornando alle classifiche, grande secondo posto per Enzo Romano (Ombre dell’Albero Fasano) che ha preceduto l’ottimo Giuseppe Mele (Acquaviva). Quarto posto per un altro atleta dal cuore d’oro, Antonio Zaccheo (Barletta Sportiva) seguito dall’ottimo Giuseppe Moliterni (Pietri Gravina), dall’assoluto Giuseppe Calemma (Exprivia Molfetta) e dal ritrovato Vincenzo Braico (Pietri Gravina). A chiudere l’odierna top ten, tre atleti di gran talento e umanità: Virgilio Mele (Acquaviva), Nicola Bove (Disfida Barletta) e Gianni Gratton (Ombre dell’Albero). Lasciatemi citare, a conferma dell’importanza di questa manifestazione, il ritorno alle gare di Franco Miseo (Cral Amiu), uno dei dominatori di un tempo delle gare pugliesi. Tra le donne, piazza d’onore per Emma Delfine (Nadir Putignano), che alla partenza non ha trattenuto qualche lacrima a dispetto del suo aspetto apparentemente duro, che ha preceduto Antonia Mele (Acquaviva), Silvana Iania (Free Runners Molfetta) e Daniela Fontanarosa (Bersaglieri Bari). Maglia nera consegnata idealmente oggi ad una coppia di simpaticoni: chiudono gli arrivi Fara Mineccia (Quelli della Pineta) e Carletto Callea (Kankudai Bari). Il toccante discorso di Enzo Battista e sono cominciate le premiazioni: la digitale mi ha salvato dal mostrare le lacrime vedendo i parenti di Sabino e Antonio, che purtroppo non possono e non potranno mai dimenticare. Grande il lavoro degli organizzatori che non hanno lesinato riconoscimenti a tutti i meritevoli, con premi per i primi cinque di ciascuna categoria maschile e femminile, dopo aver giustamente onorato i primi arrivati. Presente l’assessore allo sport del Comune di Bari, Elio Sannicandro, e una serie di consiglieri della locale Circoscrizione, ma tutta l’attenzione è restata per quelle due famiglie che si apprestano a vivere il secondo Natale senza i propri cari, ancor più quel ragazzino, il figlio di Antonio, che con tanta forza riusciva a sorridere. A tale proposito, grande, grandissimo il lavoro svolto da Paolo Liuzzi, lo speaker, capace ad arte e con stile di sdrammatizzare i momenti difficili. La premiazione delle prime cinque società maschili (Kankudai, Strada Tesoro, Asopico, Road Runner, Quelli della Pineta) e femminili (Kankudai, Barincorsa, Bersaglieri, Noci, Trani Marathon) per numero di arrivati ha fatto da preludio all’estrazione di un viaggio con soggiorno di una settimana a Sharm El Sheik in occasione della Sharmarathon del 2011: la fortuna ha premiato Francesco Rutigliano, pettorale 154, della Kankudai. I soliti saluti di rito hanno concluso la manifestazione. Che dire? Lunga vita a questo Memorial, nella speranza che sia da monito per evitare altri spiacevoli episodi di questo tipo! (La morte di sette ciclisti a Lamezia Terme avvenuta proprio nella mattinata di ieri, travolti dall’auto guidata da un folle drogato, mi induce a pensare che la mia sia solo utopia, fino a quando provvedimenti severissimi non puniranno chi guida con troppa leggerezza togliendo e rovinando la vita agli altri). (Scritto da Roberto Annoscia - Redazione Podisti.Net)