[da Giancarlo] Giungiamo a Bisceglie in un afoso pomeriggio con temperatura (dal termometro della mia auto) di 34°; non c'è molta gente; i ritmi della fase pre-gara sembrano alquanto sonnecchiosi; da programma dovremmo essere non più di 180 temerari atleti che hanno osato sfidare la calura e magari, saltare un copioso pasto domenicale ed un pisolino pomeridiano al fresco del condizionatore. "Dovete spostare l'auto: l'avete parcheggiata sul percorso di gara !" Questo mònito giunto da uno degli organizzatori faceva preconizzare una meticolosa preparazione nella cura e nell'isolamento del tracciato: invece è rimasto l'unico segno di efficienza di una inesistente organizzazione che mi ha, personalmente, portato a classificare questa gara come la peggiore in assoluto di tutte quelle disputate finora. Ed ora vi racconto il perchè... L'orario di partenza è stato ritardato di 15 minuti: il via è stato dato alle 18,30; dopo di che gli atleti sono stati lasciati totalmente in balia di se stessi a doversi destreggiare nel traffico cittadino; il percorso sul litorale nord è stato uno slalom tra motorini e biciclette che sfrecciavano su e giù incuranti del passaggio dei corridori (già affaticati dal caldo afoso); agli incroci bisognava guardarsi da auto e moto che tentavano di inserirsi sul percorso o che uscivano in retromarcia dai parcheggi senza nemmeno guardare indietro; gli attraversamenti pedonali (magari anche sulle strisce zebrate) vedevano il passaggio di famiglie con sedie a sdraio, ombrelloni, frigo portatili che - incuranti del nostro correre - pretendevano di avere la precedenza (loro erano sulle strisce !!). Spesso dai motorini e dalle auto che ci superavano partivano lazzi e sberleffi al nostro indirizzo, pubblicamente dileggaiati per aver intralciato il traffico dei bagnanti domenicali.
Per placare la calura e la quasi assente traspirazione dovuti all'aria umida e afosa, un solo, penoso, ristoro con bicchieri di carta pieni d'acqua (nemmeno bottigliette) elargiti da "svogliati" volontari. Al nostro passaggio tra i rari, trasecolati spettatori,, nemmeno a dirlo, nessun incitamento, nessuno armato di pompa o doccia che ci regalasse un po' di fresco; le macchine dei pochi disciplinati automobilisti ferme ad aspettare, avevavo il motore rigorosamente acceso, giusto per farci respirare anche un po' di smog. Gli unici vigili urbani li abbiamo visti ad 1 km dall'arrivo, nel centro cittadino; lungo il tracciato il vuoto totale: nessun volontario, vigile, boy-scout o chicchessia a delimitare il percorso ! La chicca finale è stato l'arrivo al traguardo: il ristoro è consisistito in una semplice bottiglietta d'acqua; niente di solido da mettere sotto i denti. Abbiamo dovuto attingere agli scarni viveri del pacco gara (una busta di wafer e una merendina), non potendoci cucinare sul posto i rigatoni alla salsa presenti nel sacchetto. Solo le donne poi, hanno potuto indossare le ciabatte incluse nel pacco (se il numero era quello giusto !) Insomma, devo purtroppo, esprimere un giudizio completamente negativo su questa gara e - ahime' - anche sullo scarso spirito sportivo della popolazione biscegliese (che, forse, non era neppure al corrente dello svolgimento di questa manifestazione); Lo speaker ufficiale si affannava, nei preliminari, a spiegare che questo giro podistico ritornava in calendario Fidal dopo tanti anni, pur essendo una delle corse più antiche di Puglia (sin dal 1914); alla luce di quanto si è visto, per il futuro la gara andrebbe molto meglio organizzata, non in estate e in clima balneare, ma - soprattutto - il percorso andrebbe molto meglio presidiato !
Per placare la calura e la quasi assente traspirazione dovuti all'aria umida e afosa, un solo, penoso, ristoro con bicchieri di carta pieni d'acqua (nemmeno bottigliette) elargiti da "svogliati" volontari. Al nostro passaggio tra i rari, trasecolati spettatori,, nemmeno a dirlo, nessun incitamento, nessuno armato di pompa o doccia che ci regalasse un po' di fresco; le macchine dei pochi disciplinati automobilisti ferme ad aspettare, avevavo il motore rigorosamente acceso, giusto per farci respirare anche un po' di smog. Gli unici vigili urbani li abbiamo visti ad 1 km dall'arrivo, nel centro cittadino; lungo il tracciato il vuoto totale: nessun volontario, vigile, boy-scout o chicchessia a delimitare il percorso ! La chicca finale è stato l'arrivo al traguardo: il ristoro è consisistito in una semplice bottiglietta d'acqua; niente di solido da mettere sotto i denti. Abbiamo dovuto attingere agli scarni viveri del pacco gara (una busta di wafer e una merendina), non potendoci cucinare sul posto i rigatoni alla salsa presenti nel sacchetto. Solo le donne poi, hanno potuto indossare le ciabatte incluse nel pacco (se il numero era quello giusto !) Insomma, devo purtroppo, esprimere un giudizio completamente negativo su questa gara e - ahime' - anche sullo scarso spirito sportivo della popolazione biscegliese (che, forse, non era neppure al corrente dello svolgimento di questa manifestazione); Lo speaker ufficiale si affannava, nei preliminari, a spiegare che questo giro podistico ritornava in calendario Fidal dopo tanti anni, pur essendo una delle corse più antiche di Puglia (sin dal 1914); alla luce di quanto si è visto, per il futuro la gara andrebbe molto meglio organizzata, non in estate e in clima balneare, ma - soprattutto - il percorso andrebbe molto meglio presidiato !
Condivido in pieno l’analisi sulla manifestazione podistica di Bisceglie relazionata dagli amici Giancarlo, Roberto e Vito, rispettivamente su http://allblacksrunners.blogspot.com/
RispondiEliminae http://www.podisti.org/webzine/.
Le premesse del suo Dispositivo Fidal, facevano presagire un altro tipo di Gara.
Invece NO! Nonostante tutto, personalmente sono riuscito a divertirmi. Probabilmente perché a noi Podisti ci accomuna la voglia di correre ed il nostro unico obiettivo è quello di giungere al Traguardo, anche quando sopraggiungono difficoltà inaspettate, quali per l’appunto quelle accennate sul percorso di gara. Mi sento ad ogni modo di incoraggiare il Comitato Organizzativo a cercare di fare meglio per le prossime edizioni, senza farsi prendere dallo sconforto e di esaminare alcuni nostri suggerimenti, considerando che pure nel difetto di una gara, resta comunque lo splendido percorso tecnico dei 9.200 metri, snodato interamente sul litorale adriatico del Lungomare (dal Panoramico Ugo Paternostro, via Vito Siciliani, via Libertà, via La Spiaggia, via La Marina con il suo porticciolo alla sua splendida Piazza Vittorio Emanuele). Se si fosse immaginato durante questo percorso di incontrare un pubblico più “caloroso” (senza nulla togliere ai 34°C.), e ciò è compito dell’Organizzazione suscitare e preparare al clamore di un Evento Sportivo, probabilmente la stessa cittadina avrebbe ottenuto un buon riscontro anche sotto il profilo Turistico. E a questo punto suggerirei, considerando che negli ultimi anni anche nei mesi estivi (Luglio e Agosto) la partecipazione dei Podisti è sempre più consistente, di approfittare per fissare un orario di partenza più vicino alle 19:00, anche per dare ad entrambi (runners & pubblico) la possibilità di diventare attori principali della stessa manifestazione. Concludo con una nota sul ristoro finale: Sarebbe stato bello trovare piuttosto che bottigliette d’acqua calda (anche gassate), fette d’anguria rossa “fresca”. Zuccheri per tutti, per i corridori e per il pubblico, inscenando una grande Festa. Sarebbe stato il sano spirito di una Manifestazione nata nel lontano 1914, regalando a Tutti il “dolce” di una serata estiva.