[Giancarlo 1h:43'35"] Scrivo l'articolo dopo tanti giorni, essendo andato alla ricerca sul web delle foto di questa manifestazione: purtroppo il sito ufficiale della gara http://www.maremontirun.com/foto2009.html riporta una galleria fotografica di una lentezza estenuante nel caricamento...
I ricordi sono ancora vivi: la Maremonti è, comunque, una gara che non si dimentica ! E' stata la mia prima volta; molti amici runners mi avevano messo in guardia sulla difficoltà del tracciato, sviluppato in larga parte sulla strada panoramica che fronteggia il Golfo di Sorrento: un paesaggio unico e indimenticabile. Arriviamo a Sorrento sabato, dopo una sosta a Pompei con una visita ed una preghiera al Santuario; già in macchina abbiamo la sensazione di cio' che ci attenderà il giorno successivo: una lunga e continua salita dal 5° al 10° km, una breve discesa al 10° km e poi una salita molto ripida dall'11° al 13,5° km (in macchina l'abbiamo percorsa con la seconda...), quindi discesa in picchiata per oltre 4 km; gli ultimi 4 km sono di saliscendi abbordabili, con un piccolo strappetto in salita nel finale. La domenica della gara, alle difficoltà del tracciato si è aggiunta la pioggia (che ci ha accompagnato dal 5° km fino alla fine) ed un fastidioso vento trasversale da levante che hanno reso ancor più "tecnico" il percorso rendendo le discese anche scivolose...
Il ritiro dei pettorali si è svolto al sabato pomeriggio in un padiglione situato nei pressi della stazione ferroviaria; sorpresa !: pacco gara ridotto all'osso con una maglietta colorata (rossa o arancione) ma di semplice cotone e la medaglia ricordo di partecipazione (in plastica) già consegnata ! Null'altro !! Pazienza ! Anche se da una manifestazione internazionale ci saremmo aspettati qualcosa di più: sarà la crisi immanente di questi mesi! La domenica 1 febbraio, tutti nel bus alle 7: si parte per Castellamare. Arriviamo nei pressi delle Terme: non ci sono aree attrezzate per cambiarsi, i WC sono insufficienti (ma c'è tanto verde intorno...): come al solito ci arrangiamo. Non sappiamo se coprirci molto o no: fa freddo (circa 7°) il cielo e' scuro, minaccia pioggia... Alla fine opto per maglia termica a maniche lunghe, fousons tecnici e canottiera da gara con cappellino anti pioggia e guanti. La scelta si rivelerà vincente: dopo 16 km di pioggia e vento se mi fossi vestito più leggero non so come sarebbe andata a finire...
Delle difficoltà della gara ho già parlato; nell gruppone i partecipanti erano molto eterogenei con i simpaticissimi partenopei che ogni tanto dispensavano battute e gag divertenti; nei due km di salita dura abbiamo sofferto tutti (molti camminavano); io li ho percorsi, rispettivamente a 5'25" e 5'45"; in discesa se si lasciavano andare le gambe, con l'asfalto bagnato c'era il rischio di farsi anche male; ho dovuto "tirare il freno a mano"; nonostante tutto ho portato dolori ai quadricipiti femorali per oltre quattro giorni: le discese, più che le salite, hanno lasciato il segno! All'arrivo eravamo completamente inzuppati: ho ritirato di corsa il pacco-ristoro (anch'esso molto spartano) e sono fuggito in hotel per la tanto agognata doccia calda. Non avevo obiettivi di tempo cronometrico: il mio gps segnava 1h:43'35" (la gara rientrava nella preparazione di una maratona); avevo settato il gps a 1h:44': quindi obiettivo centrato! Con mio grande piacere ho portato la mia amica runner di Palo del Colle, Nicoletta, a stabilire il suo primato personale nella mezza maratona. La rifarei l'anno prossimo ?? Probabilmente si, ora che conosco il percorso. Se la giornata è bella e soleggiata la Maremonti è sicuramente un'esperienza indimenticabile.
I ricordi sono ancora vivi: la Maremonti è, comunque, una gara che non si dimentica ! E' stata la mia prima volta; molti amici runners mi avevano messo in guardia sulla difficoltà del tracciato, sviluppato in larga parte sulla strada panoramica che fronteggia il Golfo di Sorrento: un paesaggio unico e indimenticabile. Arriviamo a Sorrento sabato, dopo una sosta a Pompei con una visita ed una preghiera al Santuario; già in macchina abbiamo la sensazione di cio' che ci attenderà il giorno successivo: una lunga e continua salita dal 5° al 10° km, una breve discesa al 10° km e poi una salita molto ripida dall'11° al 13,5° km (in macchina l'abbiamo percorsa con la seconda...), quindi discesa in picchiata per oltre 4 km; gli ultimi 4 km sono di saliscendi abbordabili, con un piccolo strappetto in salita nel finale. La domenica della gara, alle difficoltà del tracciato si è aggiunta la pioggia (che ci ha accompagnato dal 5° km fino alla fine) ed un fastidioso vento trasversale da levante che hanno reso ancor più "tecnico" il percorso rendendo le discese anche scivolose...
Il ritiro dei pettorali si è svolto al sabato pomeriggio in un padiglione situato nei pressi della stazione ferroviaria; sorpresa !: pacco gara ridotto all'osso con una maglietta colorata (rossa o arancione) ma di semplice cotone e la medaglia ricordo di partecipazione (in plastica) già consegnata ! Null'altro !! Pazienza ! Anche se da una manifestazione internazionale ci saremmo aspettati qualcosa di più: sarà la crisi immanente di questi mesi! La domenica 1 febbraio, tutti nel bus alle 7: si parte per Castellamare. Arriviamo nei pressi delle Terme: non ci sono aree attrezzate per cambiarsi, i WC sono insufficienti (ma c'è tanto verde intorno...): come al solito ci arrangiamo. Non sappiamo se coprirci molto o no: fa freddo (circa 7°) il cielo e' scuro, minaccia pioggia... Alla fine opto per maglia termica a maniche lunghe, fousons tecnici e canottiera da gara con cappellino anti pioggia e guanti. La scelta si rivelerà vincente: dopo 16 km di pioggia e vento se mi fossi vestito più leggero non so come sarebbe andata a finire...
Delle difficoltà della gara ho già parlato; nell gruppone i partecipanti erano molto eterogenei con i simpaticissimi partenopei che ogni tanto dispensavano battute e gag divertenti; nei due km di salita dura abbiamo sofferto tutti (molti camminavano); io li ho percorsi, rispettivamente a 5'25" e 5'45"; in discesa se si lasciavano andare le gambe, con l'asfalto bagnato c'era il rischio di farsi anche male; ho dovuto "tirare il freno a mano"; nonostante tutto ho portato dolori ai quadricipiti femorali per oltre quattro giorni: le discese, più che le salite, hanno lasciato il segno! All'arrivo eravamo completamente inzuppati: ho ritirato di corsa il pacco-ristoro (anch'esso molto spartano) e sono fuggito in hotel per la tanto agognata doccia calda. Non avevo obiettivi di tempo cronometrico: il mio gps segnava 1h:43'35" (la gara rientrava nella preparazione di una maratona); avevo settato il gps a 1h:44': quindi obiettivo centrato! Con mio grande piacere ho portato la mia amica runner di Palo del Colle, Nicoletta, a stabilire il suo primato personale nella mezza maratona. La rifarei l'anno prossimo ?? Probabilmente si, ora che conosco il percorso. Se la giornata è bella e soleggiata la Maremonti è sicuramente un'esperienza indimenticabile.
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