sabato 12 maggio 2007

Da Bari a Capo Nord: 4.600 Km

Chi ha fegato, si faccia sotto - Michele Rizzitelli, 28 aprile 2007

Ricordate la teoria secondo la quale era sconsigliato correre più di una-due maratone l’anno, attualmente sostenuta nel mondo soltanto dal sig. Vincenzo Pincolini (homo novus!)? Roba vecchia quanto il sistema tolemaico da relegare in soffitta fra le cianfrusaglie! E’ la filosofia di vita che anima quelli della TransEurope-FootRace, e lo dimostrano con i fatti. Ad essi la distanza di Filippide sta stretta, ritenendola una gara riservata ai gracilini nel corpo e a chi ha limitati orizzonti nella mente (…absit iniuria verbis). Non una singola ultramaratona, ma una serie continua di ultramaratone è il tipo di corsa dove trova finalmente quiete la loro voglia di faticare, sudare, osservare, conoscere, imparare. E’ da qualche anno che se ne vanno in lungo e largo per la Germania: partono da un’isoletta del Mar Baltico, Kap Arkona-Rügen, e giungono a Lörrach, macinando 1250 Km. in 17 giorni. Ma la Germania è troppo piccola ed il desiderio di conoscenza troppo grande, per cui hanno deciso di sprovincializzarsi. Già nel 2003 hanno curato la loro sindrome d’Ulisse andando di corsa da Lisbona a Mosca. In poco più di due mesi hanno tracciato un “decumano” lungo 5500 Km., unendo l’Europa da Ovest ad Est, mentre i politici è da 50 anni che a Bruxelles si perdono in chiacchiere a difendere interessi nazionalistici. Il dado è tratto. Bisogna ora unire l’Europa da Sud a Nord per completare l’opera. Questo avverrà nel 2009, in cui la distanza che separa Bari da Capo Nord sarà annullata con un “cardo” di 4600 Km. costruito in 64 giorni, dal 19 aprile al 21 giugno. Segnate le direttrici principali, sarà un giuoco da ragazzi far sorgere le “insulae”. Non credo essere un caso che l’intersecazione del cardo con il decumano disegni una croce che caratterizza l’Europa, in cui come diceva B. Croce (!), che era laico che più non si può, nessuno può non dirsi cristiano. A risolvere i nostri problemi ci hanno pensato gli americani nella I° e II° Guerra Mondiale. E’ un secolo che i vari stati europei battono la fiacca ed hanno perso ogni primato. Passino gli americani! E’ giunta l’ora dei cinesi e degli indiani?
Sarà, dunque, un bagno nella variegata umanità europea l’eccitante corsa che partirà da Bari: passo dopo passo, una full immersion nei costumi, usanze e paesaggi multiformi compresi fra il 41° e 75° parallelo. Il via alla volta di Barletta (55 Km.), ove è fissato il primo traguardo, sarà dato da un amante della corsa e dei maratoneti, l’assessore allo Sport Elio Sannicandro. A Foggia (67 Km.), Massimo Faleo mostrerà ancora una volta la sua “nobilitade” verso gli ultramaratoneti, che andranno poi a specchiarsi nel lago di Lesina (54 Km.). Ricevuti i saluti di Valentino Caravaggio nel Molise-Abruzzo, si farà tappa a Vasto (72 Km.), e si andrà a trovare il prof. D’Amario a Pescara (72 Km.). Francesco Capecci offrirà una zuppa di pesce fresco a San Benedetto del Tronto ( 71 Km.), ed indicherà la strada per Sirolo (71 Km.). Annibale Montanari li attenderà sotto l’arco romano di Fano (66Km.), con due file di castellane in costumi rinascimentali a dispensare sorrisi e baci agli stremati atleti. Attraverso Bellaria (75 Km.), Lugo (73 Km.) e Cento (75 Km.) si transiterà in Emilia-Romagna, che Mario Liccardi sulle colonne del “Lippo” ha dimostrato essere la regione d’Italia con il maggior numero di supermaratoneti. La 13° tappa vedrà la carovana giungere in Lombardia ad Ostiglia (60 Km.), e la 14° in Veneto a Pastrengo (72 Km.). Si punterà, quindi, su Aldeno (TN) (67 Km.) e San Michele all’Adige (TN) (68 Km.). A Silandro (BZ) (72 Km.), gli ultramaratoneti canteranno in coro: “Arrivederci, Italia”, ed a Pfundus (72 Km.): “Guten Tag, Austria”: la loro fatica non è stata completata neppure per un terzo; li attende tutta la Germania, la Svezia, un po’ di Finlandia e la Norvegia fino al Circolo Polare Artico. Fra due anni avrà inizio l’avventura. Chi ha fegato, si faccia sotto! Tanto tempo gli organizzatori se lo son presi per fare le cose per bene, e lo hanno concesso anche ai partecipanti perchè possano accumulare ferie e pecunia. Oltre al coraggio fisico e mentale, bisogna avere a disposizione tempo libero e possibilità economica: due mesi abbondanti, e 6000 Euro di cui 800 all’iscrizione (cominciate a risparmiare sul superfluo!). I prenotati sono già una cinquantina provenienti da tutte le parti del mondo: un pilota brasiliano, finlandese ed altri personaggi dal palato sopraffino. Più dettagliate informazioni possono essere desunte dal sito dell’organizzatore, sig. Ingo Schulz http://http://www.transeuropalauf.de//tel 09/index php . Chi ha problemi di lingua e vuole parteciparvi, o semplicemente allestire un punto ristoro o uno spugnaggio sul percorso, incaricare gli alpini di regolamentare il traffico, donare una rosa alle concorrenti, offrire una doccia calda ed alloggio in una palestra privata o comunale, fare assaggiare spaghetti al dente, creare un clima di simpatia al passaggio o all’arrivo nel proprio paese, entusiasmarli con la fanfara dei bersaglieri, farli ricevere dal sindaco ecc… può rivolgersi a:
Dr. Susanne Mahlstedt
Forstmeisterweg 64
D – 23568 Lübeck
smahlstedt@tiscali.de
Scrive l’italiano come me, e lo parla addirittura meglio! Non esiste una legge scritta, ma è usanza consolidata di noi ultramaratoneti accettare qualunque cosa.

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