domenica 26 agosto 2012

Addio a Neil Armstrong, primo uomo sulla Luna

"È un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l'umanità" - è senza dubbio questa la frase con cui verrà ricordato nella storia Neil Armstrong, il primo uomo a sbarcare sulla Luna e che è scomparso all'età di 82 anni a causa delle omplicazioni sopraggiunte dopo un delicato intervento al cuore. Fu lui il 20 agosto del 1969 a guidare la missione dell'Apollo 11, accompagnato in quella straordinaria avventura da Buzz Aldrin e da Michael Collins, che era alla guida del modulo orbitante che ruotava intorno alla Luna. La Rai trasmise in bianco e nero quelle immagini confuse dell'allunaggio. La sua frase, diventata poi celebre, Armstrong la pronunciò sette ore più tardi, quando si aprì il portellone del Lem e Armstrong discese la scaletta mettendo per primo il piede sul suolo lunare. Aldrin fu il secondo a scendere, mentre Collins non potè mai bbandonare il modulo orbitante.


Salito per la prima volta su un velivolo all'età di soli sei anni, Armstrong dimostrò fin da piccolo la sua passione per l'aria. Durante la guerra di Corea combattè come pitola di jet, portando a termine ben 72 missioni, per la marina militare americana. Dopo essersi laureato in ingegneria aereonautica nel 1955, Neil divenne pilota civile per la Nasa e fu selezionato nel 1962 come astronauta. Prima del 1969, rischiò anche la vita in più di un'occasione durante missione e esercitazioni. Segno che non era la sua ora perchè il destino aveva in serbo per lui qualcosa di molto più grande. Tornato profondamente cambiato da quell'esperienza impareggiabile, accolto al suo ritorno sulla Terra come un eroe, Armstrong decise di tenersi lontano dalle luci della ribalta: dei tre partecipanti alla storica missione dell'Apollo 11 è stato sempre il più schivo e misterioso, e certamente tante delle cose che tutto il mondo avrebbe voluto conoscere su quello straordinario viaggio adesso se ne sono andate insieme a lui. Radicalmente diversa la sua scelta da quella di Aldrin, che ha parlato in lungo e in largo della missione dell'Apollo 11, e di Collins, che si è preso la restante fetta di notorietà volontariamente lasciata da Armstrong. Il significato profondo della missione americana che portò per la prima volta l'uomo sulla Luna, si può sintetizzare tutto in questo pensiero dell'astronauta appena scomparso: "La cosa più importante della missione Apollo fu dimostrare che l'umanità non è incatenata per sempre a un solo pianeta, e che le nostre visioni possono superare quel confine, e che le nostre opportunità solo illimitate". Insignito il 13 agosto del 1969, dal Presidente americano Richard Nixon, della Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificienza civile americana, a Neil Armstrong ha detto ora addio tutta l'America, anche attraverso le parole del suo attuale Presidente Statunitense Barack Obama, che l'ha definito "uno dei più grandi eroi americani di tutti i tempi". Il suo ricordo anche nelle parole del candidato alla Casa Bianca Romney: "La Luna lo piange".

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